Holding the man, il Brokeback Mountain del decennio?
Nel poster di lancio di "Holding the man", film uscito nel 2016 e da poco "sbarcato" sulla piattaforma Netflix, si evidenzia vivida una recensione, che per quanto possa essere piacevole, potrebbe risultare a tratti imponente:
"La storia d'amore più bella dopo Brokeback Mountain, immensamente toccante, un film da non perdere"
- Matthew Todd
Sicuramente una premessa accattivante e che sprona alla curiosità di ognuno, ma riuscirà a corrispondere alle aspettative?
"L'amore è una forza della natura"
Così viene presentato Brokeback Mountain nel 2005, film di debutto al festival di Venezia, vincitore del Leone D'oro.
Anger Lee dirige la trasposizione cinematografica di un racconto pubblicato nel 1997 in una rivista Statiunitense: "The New Yorker" . Fu talmente acclamato dal pubblico, che spiccò all'occhio di molti, fino a rendere vive le pagine di quella storia talmente travagliata e VERA.
Mai parola fu più adatta.
Ennis e Jack si conoscono a Brokeback, un solo scopo comune, guadagnare qualcosa per continuare a vivere in un mondo fin troppo ingiusto, non curante delle perdite affettive, dei sogni e dell'amore.
I due resteranno a Brokeback per un estate intera, ma è come se non potessero fare viaggio più lungo, quasi come se avessero finalmente avuto la possibilità di esplorare tutto ciò che sempre era rimasto celato nei loro animi e di cui non sapevano di aver così tanto bisogno. Un bisogno che diviene viscerale, e che, con il tempo, non fa altro che crescere ed aumentare. Un amore che ti toglie il respiro, desideroso di ciò che non può avere: un'opportunità.
Due personalità opposte ma complici:
Ennis; riservato, pacato, razionale.
Jack; espansivo, temerario, sognatore.
Li unisce e al contempo li divide, un profondo desiderio. Ciò che spesso sembra scontato, una fortuna di cui non tutti godono e che nessuno riconosceva come tale.
Un sorriso al mattino, Uno sguardo complice, Un posto sicuro
Una casa, una famiglia.
Un desiderio ambizioso, che agli occhi di chi detenesse un minimo di raziocinio, pareva utopia.
Un desiderio destinato a restare tale a causa dell'ignoranza altrui.
Ed effettivamente rimasto tale fino all'ultimo respiro.
Brokeback Mountain arriva finalmente come un urlo di protesta, una storia d'amore mai strumentalizzata, semplicemente veritieria, volta a creare empatia con il pubblico, a comprendere la sofferenza altrui. Sentimenti sempre esistiti, ma che non potevano più essere lasciati al giudizio di persone colme d'odio ed ignoranza.
Negli stessi anni è ambientata, anzi, vissuta, la storia di Timothy e John, due studenti di un collage a Melbourne, che finiranno per innamorarsi irremediabilmente l'uno dell'altro, migliorandosi a vicenda, giorno dopo giorno.
Timothy; estroverso, espansivo, coraggioso, passionale.
John; introverso, timido, emotivo.
Telefonate fugaci, riscoperta giovanile del proprio corpo, baci nascosti, un rapporto semplice e naturale, pare quasi disumano, ed effettivamente lo è, cercare di ostacolare un sentimento così forte e spontaneo.
Eppure non mancheranno le persone capaci di farlo, di impedire un bene così grande.
Ben presto i genitori, dopo aver appreso la reale natura della relazione, cercheranno di fare tutto quel che è in loro potere per curare ciò che credono essere, i disturbi dei loro figli, non curanti di un solo e piccolo particolare: nel momento in cui i sentimenti sono così grandi, neppure il più grande degli ostacoli pare insormontabile.
15 anni dopo i due sono ancora insieme, sogni ed ambizioni diverse, ma ostacoli e difficoltà sempre uguali, anzi, con una ancora maggiore.
L'AIDS.
Due persone che, in un modo o in un altro, nel viaggio della vita, spesso fin troppo breve, troveranno sempre la via del ritorno.
Storie d'amore differenti, così come è stata differente la risposta del pubblico. Con l'uscita di Brokeback Mountain nel 2005 , si dà inizio ad una propaganda di normalizzazione di ciò che esiste e che è sempre esistito, inutile prendersi in giro, ridicola la discriminazione, ignorante chi non è capace di accettare, il problema sarà sempre il loro e mai di chi si ama. Non a caso, la messa in onda del film fu principalmente censurata. Furono censurati i baci ed ogni tipo di contatto fisico tra i protagonisti, nonostante ciò, il film fu riconosciuto per quello che è: una meravigliosa storia d'amore, un amore che cresce con il passare del tempo, che matura, si evolve e che non cesserà mai d'esistere, perchè la sua ragion d'essere è più forte di qualsiasi ingiustizia.
Nel cast ritroviamo diversi attori che adesso riteniamo punti cardine del cinema hollywoodiano; Jake Gyllenhaal, Heath Ledger che ricordiamo con stima ed affetto, Anne Hathaway, Michelle Williams.
Nonostante i due racconti siano entrambi ambientati durante la metà degli anni novanta, fa da grande differenza la data di rilascio.
Holding the man vede la luce del sole soltanto nel 2015, esattamente dieci anni dopo Brokebake Mountain, ma in un panorama cinematografico completamente diverso. Denuncia una realtà, che per quanto sia passata, resta attuale e tangibile, ma lo fa in un momento in cui denunciare tali ingiustizie e soprusi, non è più una novità. In un mondo in cui si inizia a combattere per queste ultime tutti i giorni, in cui si condanna l'ignoranza e la discriminazione per fare spazio al potere dell'amore, in ogni sua sfumatura, o almeno così dovrebbe.
Non agevola la diffusione della storia, l'uscita del film unicamente nelle sale cinematografiche australiane. Una tempistica un po' sbagliata, per una storia autobiografica scritta dallo stesso Timothy Conigrave e conclusa pochi giorni prima di morire.
un amore proteso fino all'ultimo respiro.
A che punto queste due vicende si incontrano?
Entrambe sono ambientate negli stessi anni e si svolgono parallelamente l'una all'altra, ed entrambe raccontano accuratamente le difficoltà che una coppia omosessuale avrebbe dovuto subire in un contesto sociale tale.
La caratterizzazione dei personaggi potrebbe sembrare simile, da una parte Jack e Timothy, estroversi, liberali, pronti a tutto per difendere i propri ideali ed il loro amore, non intenzionati ad accettare il crudele destino che attanaglia i loro animi: quello dipeso dall'ingiustizia e dall'ignoranza altrui.
Dall'altra Ennis e John, introversi ma profondamente innamorati, dediti all'altro infinitamente.
Personaggi diversi ma sovrapponibili.
Ma Holding the man può essere veramente considerato il Brokeback Mountain del decennio?
Nonostante ci siano molte similitudini, ad essere molto differente, è il ritmo della storia e lo scandirsi delle vicende.
Quelle di Brokeback Mountain, benchè siano molto lente, vengono accompagnate dall'occhio spassionato del pubblico, che altro non desidera che scoprire il destino dei due amanti, amanti occasionali, ma pur sempre gli unici e veri custodi del cuore dell'altro.
In Holding the man, il lento ed inesorabile scorrere delle vicende, può quasi sembrare noioso ed insostenibile, nonostante la storia sia emozionante.
Mi sembra quindi d'obbligo riconoscere il valore del racconto autobiografico di Timothy Conigrave, ma mi rendo conto che potrebbe arrivare ad un pubblico più ridotto.
Non descriverei quindi "Holding the man" come il Brokeback del decennio, ma come una semplice celebrazione dell'amore.
In fondo "l'amore non è una forza della natura?"